NAPOLI IN AFFANNO: CALO DI RENDIMENTO E PUNTI PERSI NELLE ULTIME USCITE

 

I numeri della frenata azzurra: 17 punti nelle ultime 10 partite

Il Napoli rallenta la sua corsa e lo fa in un momento cruciale della stagione. Non sono solo le sensazioni a parlare, ma soprattutto i numeri: nelle ultime dieci partite gli azzurri hanno raccolto appena 17 punti, un bottino decisamente magro rispetto alle aspettative.

Un rendimento che ha permesso all’Inter di superare la squadra di Conte in classifica, accumulando un vantaggio di tre lunghezze, mentre ancora più impressionante è il confronto con la Roma, che in questa frazione di campionato ha fatto addirittura 9 punti in più, guadagnandosi il titolo di capolista virtuale del periodo.

La maledizione dell’ora di pranzo persiste

Un dato salta all’occhio : il Napoli continua a faticare tremendamente nelle partite programmate alle 12:30. La squadra partenopea ha vinto soltanto una delle ultime sette gare disputate in questo orario, confermando una tendenza negativa che sembra quasi assumere i contorni di una maledizione.

Sia al Sinigaglia contro il Como che ieri al Penzo contro il Venezia, gli uomini di Conte sono scesi in campo a quest’ora e in entrambe le occasioni hanno lasciato punti preziosi per strada, per altro contro formazioni impegnate nella lotta per non retrocedere.

Due tempi, due facce: il problema dell’intensità

Il copione delle ultime due trasferte è stato praticamente identico: buon approccio iniziale seguito da un vistoso calo nella ripresa . Un problema che difficilmente può essere ricondotto alla condizione atletica, considerando che contro avversari di alto livello come Inter e Fiorentina, il Napoli ha mostrato brillantezza per tutti i 90 minuti.

La domanda sembra essere piuttosto di natura mentale. La squadra pare ridurre l’intensità nei secondi tempi, venendo meno proprio a quel principio che Conte non smette mai di enfatizzare nei suoi allenamenti e nelle sue conferenze stampa.

Analizzando le varie recensioni di Ninecasino sulle probabilità di vittoria del titolo, si nota come gli esperti hanno progressivamente abbassato le quote sul Napoli campione proprio in seguito a questi passi falsi contro avversarie sulla carta più abbordabili.

Le carenze dell’organico e le scelte di Conte

Un altro aspetto che sta condizionando il rendimento degli azzurri è la limitata profondità della rosa , soprattutto dopo il mercato di gennaio che, paradossalmente, sembra aver indebolito la squadra anziché rinforzarla.

Se è vero che Billing ha mostrato buone cose nelle sue prime apparizioni e che Okafor sta gradualmente entrando nei meccanismi di gioco, è altrettanto evidente che l’assenza di Kvaratskhelia e l’indisponibilità di Neres hanno ridotto notevolmente la qualità offensiva della squadra.

La gestione della rosa da parte di Conte è finita sotto esame: alcuni osservatori ritengono che l’allenatore pugliese non stia sfruttando al meglio tutte le risorse a sua disposizione, limitando il turnover e affidandosi quasi sempre agli stessi uomini.

Come evidenziato in un’analisi sui campionati europei e le loro dinamiche agonistiche , la capacità di gestire al meglio l’intera rosa diventa cruciale nella seconda parte della stagione, quando la stanchezza accumulata può incidere in modo significativo sui risultati.

Una soluzione apparentemente semplice

Potrebbe sembrare riduttivo individuare nell’assenza di alcuni giocatori chiave la causa principale del calore del Napoli, ma talvolta le spiegazioni più semplici sono anche le più vicine alla verità.

Senza i suoi elementi di maggior talento creativo , la squadra fatica a trovare soluzioni alternative nei momenti di difficoltà, soprattutto quando gli avversari si chiudono a difesa della propria area.

Conte dovrà lavorare per trovare nuovi equilibri e motivare i suoi giocatori a mantenere alta l’intensità per l’intera durata delle partite, evitando quei cali di concentrazione che rischiano di compromettere una stagione fin qui comunque positiva.

Il tecnico salentino sa bene che è nei momenti di difficoltà che si forgiano le squadre vincenti, e che la capacità di superare questi periodi di appannamento spesso fa la differenza tra chi alza i trofei e chi si accontenta di piazzamenti onorevoli.