“Vorrei rivolgermi ai presidenti di alcuni club, inglesi principalmente: signori, avete fatto un grande errore.” Queste sono le parole di Aleksander Ceferin, classi 1977, settimo presidente della Uefa dal 2016 contro i club che hanno creato la Superlega Europe, la nuova competizione parallela alla Champions.
Già ieri, lunedì 19 aprile, il comitato Uefa, in una nota parallela all’ufficializzazione del nuovo format Champions, aveva chiarito la sua contrarietà ad un torneo considerato esclusivista.
Fino a questi eventi, si parlava da tempo della Superlega come competizione negativa e di una riforma delle competizioni Uefa che aumentassero il numero di partite, ne è nata la Conference League.
Due filosofie diverse sul calcio europeo dei club che si scontravano da molto tempo e che adesso sono ufficialmente su due fronti. Parlare del calcio come un fronte di guerra però fa paura, parlare di conflitto economico in uno sport che è seguito da giovani di tutto il mondo è anche occasione di discussione di valori importanti e anche di lotta per questi.
Parlare di guerra nelle discussioni sportive, Gianni Infantino di Fifa
Alle parole di Ceferin che ha chiarito come la Uefa prenderà provvedimenti, quelli possibili e attuabili, si aggiungono le frasi di Gianni Infantino, presidente Fifa, che vuole fuori i club che parteciperanno alla Superlega Europe. Ricordando il senso dell’organizzazione che rappresenta e ricordando cosa sognano i giocatori di tutte le squadre con i loro tifosi (diventare bravi e arrivare a competizioni internazionali) ha detto: Ieri ho letto parole terribili come guerra e crimine, ancora più terribili se legate al calcio, il gioco che tutti amiamo e che dovrebbe dare gioia a tutti. Parlo ovviamente di questo progetto Superlega. Voglio essere estremamente chiaro al riguardo. La Fifa è costruita su alcuni valori, i veri valori dello sport. È basata sui nostri statuti, che prevedono la piramide. Come FIFA, possiamo soltanto disapprovare la Superlega: è un negozio chiuso, una fuga dalle attuali istituzioni, dalle leghe e dalle associazioni. È fuori dal sistema. Non c’è alcun dubbio sulla disapprovazione della Fifa.
Le parole del Paris Saint Germain
Il cosidetto club dei fondatori della Superleague è composto da 12 squadre e adesso sono arrivati a 15. Per l’Italia Inter, Milan, Juventus hanno subito aderito e scritto dei comunicati stampa diversi dove spiegano le loro ragioni. Il Paris Saing Germain è tra le squadre che non ha aderito chiarendo, con le parole di Al Khelaifi, che il calcio è uno sport per tutti.
Mentre le dichiarazioni anti Superlega aumentano e addirittura decolla l’hashstag SuperLeagueOut, c’è chi fa i conti sulla nuova competizione. Per prima c’è la banca americana JP Morgan che ha promesso un investimento di 5 miliardi di dollari. Gazidis per il Milan ha parlato di numerosi sponsor da attirare, mentre il segretario generale Laghrari ha chiarito che la competizione partirà ad agosto, “siamo pronti a serderci e parlare con la Uefa, le loro minacce di esclusioni non sono comunque legali.”
Per capire cosa comporta questo scontro tra titani del calcio europeo è bene guardare anche il comportamento dei bookmakers italiani e soprattutto esteri come https://www.22betsitalia.com, come riporta il Corriere dello sport, molte società che offrono quote hanno tolto dai calendari alcune serie di campionato e anche la Champions League. Il motivo di ciò è molto semplice, quando ci sono degli imprevisti di calendario le scommesse pagate devono essere poi rimborsate per gli eventi già prenotati, quindi anche se non ufficialmente ancora i calendari finora scritti si devono considerare a rischio.