L’Inter, il nuovo allenatore Chivu, le polemiche sull’addio di Inzaghi

Cristian Chivu ha preso ufficialmente in mano le redini dell’Inter in un momento complesso ma cruciale, portando con sé un messaggio chiaro: “vogliamo essere dominanti, più cattivi e più puliti nel gioco”. Dopo nove mesi intensi sotto la guida di Inzaghi, culminati nella delusione della finale persa col PSG, l’ex difensore rumeno ha ereditato una squadra stanca ma ancora carica di ambizione. “Non possiamo fare molto, ma stiamo lavorando per cambiare volto all’Inter”, ha dichiarato il tecnico, scegliendo di intervenire prima sull’atteggiamento che sulla tattica. Più cinismo, meno leziosità, spirito di sacrificio e pulizia nella manovra: sono queste le coordinate della nuova Inter, chiamata a reagire sul campo già dal Mondiale per club. Le parole di Chivu suonano come un manifesto di discontinuità rispetto al recente passato e aprono la porta a una nuova stagione che, al di là delle difficoltà, vuole restituire ai tifosi interisti un’identità forte e riconoscibile. Novità e cambiamenti sotto l’occhio anche dei bookie abituati ad un’Inter di Inzaghi competitiva e tecnica, guide dedicate al betting su Agenziescommesse.net.

Gioco e tattica di Cristian Chivu: carriera e squadre

Cristian Chivu ha costruito la sua carriera su una solida intelligenza tattica, una visione difensiva raffinata e una versatilità rara tra i difensori moderni. Cresciuto nel calcio rumeno, si è imposto come centrale mancino all’Ajax, dove Ronald Koeman lo ha trasformato in leader e capitano a soli 21 anni. Da lì in poi, il suo stile di gioco è sempre stato improntato al posizionamento, alla capacità di impostare dal basso e a un senso del tempo che lo rendeva efficace anche senza ricorrere a interventi ruvidi. Alla Roma, formò una delle migliori coppie difensive del campionato con Walter Samuel, mentre all’Inter si adattò spesso anche come terzino sinistro o mediano, specializzandosi nel gioco difensivo “ibrido” e nel controllo dell’ampiezza avversaria. Dopo l’infortunio alla testa del 2010, il suo gioco divenne ancor più ragionato, basato sulla lettura dell’azione e sull’intercetto. Con José Mourinho fu parte integrante del Triplete nerazzurro, valorizzato per la sua capacità di giocare in diversi ruoli con precisione e disciplina.

Come allenatore, ha applicato un modello difensivo-ordinato, molto attento alla struttura e alla transizione. Alla guida della Primavera dell’Inter ha dimostrato un’impronta chiara: costruzione dal basso, attenzione alla fase difensiva e gioco posizionale, qualità che ha portato anche nella sua breve esperienza al Parma e nel successivo ritorno all’Inter da tecnico.

Differenze rispetto a Inzaghi: a differenza di Simone Inzaghi, orientato a un calcio più verticale e dinamico, con uso intensivo delle fasce e delle mezzali d’inserimento, Chivu sembra prediligere un impianto tattico più prudente, meno spettacolare ma solido, dove la difesa resta il fulcro del gioco. Inzaghi si affida spesso alle fiammate offensive e all’intensità atletica, mentre Chivu lavora sul controllo e sull’equilibrio.

L’Inter dopo il mundialito

Dopo l’1-1 all’esordio contro il Monterrey, l’Inter si prepara a chiudere la fase a gironi del Mondiale per club sfidando l’Urawa Reds e il temibile River Plate. Il mini-torneo estivo è un banco di prova importante per la squadra nerazzurra, che mira a concludere al primo posto per accedere direttamente alla semifinale. Ma al di là del risultato internazionale, l’attenzione in casa Inter è già rivolta al rientro in campionato.

Il calendario della Serie A, infatti, non concede tregua: dopo il Mundialito, il 25 agosto l’Inter debutterà in casa contro il Torino, seguita da un ciclo intenso di partite tra fine agosto e ottobre, tra cui le trasferte insidiose a Napoli, Roma e Juventus. La gestione delle forze sarà quindi fondamentale per il tecnico Conceição, che dovrà integrare progressivamente i rientranti e ruotare la rosa con intelligenza.

La doppia sfida con il Napoli, prevista il 29 ottobre e il 18 gennaio, rischia di essere decisiva in chiave Scudetto. E all’orizzonte, a fine novembre, c’è il derby con il Milan. L’Inter punta a ripartire con continuità, dopo aver testato schemi e uomini nel torneo FIFA.

L’addio di Inzaghi all’Inter: tra emozione, polemiche e nuove sfide

Il divorzio tra Simone Inzaghi e l’Inter è stato ufficializzato il 3 giugno 2025, con una risoluzione consensuale del contratto dopo quattro stagioni ricche di successi: un Scudetto, due Coppe Italia e tre Supercoppe italiane. Ma a far discutere è stato soprattutto il modo in cui l’ex tecnico ha maturato la decisione: secondo Tancredi Palmeri, Inzaghi avrebbe detto “vado vialetteralmente negli spogliatoi, subito dopo la sconfitta in finale. Un addio emotivo, deciso “col cuore sanguinante”, come scrive il giornalista su Sportitalia, e seguito il giorno dopo dalla firma con l’Al-Hilal, dove ha già esordito pareggiando contro il Real Madrid nel Mondiale per club.